Matteo Boetti
NOMÌ KAWUKI ASMÒ PIAOS BUT
Prodotto da CollAge – Todi
ISBN 979-12-200-8672-1
Maggio 2021
Formato cm 21 x 29,7 – Pagine 304.
“Nel ‘77 mio padre Alighiero mi portò con sé in uno dei suoi frequenti viaggi in Afghanistan. Insieme missioni di lavoro, pellegrinaggi spirituali e perdizioni oppiacee. Viaggi ricorrenti e immancabili nei mesi di settembre e soprattutto aprile, ‘nella primavera romanafghana…’, come raccontato e riportato nel fregio di molte sue mappe, per salvarsi dai meno 20° dell’inverno e dai più 40° dell’estate.
Questo libro prende spunto e slancio da quella mia breve permanenza in Afghanistan, dai vagabondaggi in Land Rover nei monti e nei deserti tra Kabul, Bamyan e Band-eAmir. A sette anni capii che avrei scritto poesie e allevato cavalli arrivando in sella sotto agli immensi Buddha scolpiti nel fianco di una montagna a picco su un lago.
Ci ho messo più di trent’anni ma alla fine ho realizzato i miei sogni di infanzia. Questa mia terza fatica letteraria è dunque per A e B, mio padre, per Boetti che lavorava e per Alighiero che faceva casini, genitore illuminante e tenebroso, stimolante e faticoso, folgorante e devastante, generoso ma inespugnabile, guru del concettuale, vate del pensiero, sacerdote del tempo, sciamano dei numeri, showman di enigmi, poeta senza sforzo, gemello di se stesso.”. Dall’introduzione di Matteo Boetti.